È uno di quei giorni che non ho voglia di vedere nessuno e, soprattutto, sentire anima viva.Voglia di mare. La soluzione è a portata di mano, o meglio, delle gambe: spiaggia lontana dalla bolgia, dal centro, dai fagottari, da quelli che si portano mezza casa in spiaggia dalla sera prima per essere sicuri di occupare tutto lo spazio possibile e che parlano per ore di cibo, ristoranti, taverne, osterie, ricette ecc. tra una mangiata e l’altra.
Nemmeno qui è deserto, ma basta fare pochi centinaia di metri tra le dune per trovarti solo, circondato dal mare, dalla natura quasi incontaminata e sentire solo il suono degli uccelli (i famosi fratini, non quelli che pensate voi!) e delle onde. Ogni tanto passa qualcuno. Di solito si tratta di atleti in erba, di ogni genere, che si allenano nonostante i 40° o maschi in calore.
Tiro fuori tutto l’arsenale: cellulare, libri, parole crociate. Mi stendo supina con un libro in mano e la fede in bella vista.
5 minuti di pace. Cinque.
“Ciao” (Eh no, ho fatto km per non incontrare nessuno!)
Alzo lo sguardo e vedo un giovane uomo, occhiali a specchio, cuffie, bell’aspetto. Magari si è perso. Non sembra il solito scappato dal manicomio che si può incontrare nelle zone semideserte.
“Ciao””
“Ho vooogliiaaaa di chiaaaacchiiierareeee. A teeeee va o è meeeeegliooo se me ne vaaaada?”
“vada, vada!”
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